si chiude una porta si apre un portone

E' transitata rapidamente, una brezza leggera, sembrava camminare a un metro dal suolo. Guardava tutti e tutto come si trovasse su un altro pianeta, non ho dubitato nemmeno per un secondo che la sua mente si trovasse per lo più da un'altra parte. Ogni tanto si riscuoteva, con uno sguardo che diceva "Che c'è? avete detto qualcosa?".
Mia figlia. Lo scorso anno, stesso periodo, la tragedia: rifiutata all'esame di ammisssione a medicina. Con tre medici nella parentela stretta, un 94 all'esame di maturità - che già sarebbe dovuto essere un 100, lo dicevano tutti professori -, un estate a studiare e ripetere quiz su quiz, a colmare le lacune lasciate dai prof. Una tragedia. Anche per me, medico, non entusiasta della sua scelta, ma se questo è quel che vuol fare... In realtà vuole occuparsi del cervello e dei suoi meandri, più come allieva freudiana che come neurologa, sospetto. Però legge Ramachandran e Damasio e ne resta affascinata. Dei neuroni specchio ne parla anche Doctor House e L'Eleganza del Riccio, quindi impossibile restare insensibili.
Me la ricordo, lo scorso anno, sul divano abbracciata alla sua amica di sventura (lei promossa con 100), a consolarsi guardando "Tutti insieme appassionatamente" e a sperare oltre lo sperabile, magari qualcuno rinuncia, ci sono stati i brogli, magari annullano tutto...
E lì la rabbia: "Ragazze, fregatevene, perchè non provare all'estero? in Inghilterra, o in Germania, in Francia... Chiusa una porta, si apre un portone!" Ci pensano su, ne favoleggiano, serve di consolazione, aiuta anche il sole di Ibiza - un classico del dopo maturità. L'Inghilterra ora attrae (pensare che se ne era già parlato due anni fa ed era stata scartata subito), certo bisogna fare in un mese l'iter che i ragazzi inglesi fanno in uno-due anni, ma c'è Internet, si fa tutto on-line. E stento ancora a crederci. Calma: certo, a medicina non l'hanno presa, né l'hanno presa a Oxbridge, no no, certo. E' stata ammessa a Neuroscienze, per una laurea di primo livello, che credo non esista ancora in Italia come tale. E' stata ammessa in una università che è posizionata al 25° posto della classifica internazionale del Time per il 2007 - discutibilissima, per carità, concordo. E comunque: frequenterà una università che le ha trovato un alloggio, avrà un tutor affidabile, dovrà arrivare puntuale alle lezioni con un ritardo consentito di soli 5', ma potrà andare a studiare in biblioteca o in sala computer 24 h su 24. Certo, ancora calma: si paga, altrochè. Ma si preoccupano di trovare dei finanziamenti (il famoso prestito d'onore, borse di studio) e aiutano chi vuole trovarsi un lavoretto part-time, danno sconti su tutti i trasporti, per spettacoli, discoteche, centri sportivi. Certo, si paga, eccome; molto meno che negli USA e tanto quanto i ragazzi inglesi.
Ma soprattutto: il processo di selezione, applicato per tutte le facoltà di tutto il Regno Unito, eccolo in breve. Niente test, tanto meno di cultura generale (per medicina c'è l'UKCAT, test attitudinale). Vogliono sapere il voto di maturità e i voti nelle materie attinenti alla facoltà scelta degli ultimi tre anni di liceo, e su questo si basano, gli studenti di tutto il Regno Unito alla pari con gli studenti di tutto il resto di Europa. Danno quindi per scontato che chi possiede un diploma di scuola superiore possegga la cultura generale necessaria per frequentare una facoltà, e questo non solo per chi esce dalle loro scuole, ma anche per chi esce dalle scuole degli altri paesi membri dell'UE. Non ci sono posti riservati agli stranieri: la competizione è aperta a tutti e vinca il migliore. Quello che interessa - e molto - accanto ai requisiti accademici, sono le referenze dei professori, la presentazione personale (con le motivazioni della scelta) e le esperienze in settori affini (per medicina il volontariato e simili). Di tutto questo al test per l'ingresso da noi non c'era traccia: è come mettere in dubbio la validità di tutto il sistema scolastico dall'interno. Voglio verificare che tu sappia davvero quello che dovrei aver già verificato che sai, dal momento che io stesso ti ho dato il diploma. Fossi io ministro mi affiderei al testa o croce. Nel Paese deboluccio in idraulica - senza bidet e con ancora i rubinetti distinti per l'acqua calda/fredda - non hanno ancora chiesto un certificato scolastico: si fidano di quanto dichiarato dallo studente. Si sa: quando lo chiederanno, se quello che è stato dichiarato non corrisponderà, per lo studente e i suoi discendenti le frontiere saranno chiuse!
Ma non voglio sostenere la superiorità di un sistema su un altro. Vorrei solo invitare i nostri ragazzi ad allungare lo sguardo, non solo con Myspace e MSN, Internet ed E-Mule. Almeno l'Europa è veramente a portata di mano. L'orientamento e la scelta della scuola è troppo importante per limitarsi a frequentare la giornata delle porte aperte all'Università più vicina, tornando a casa con un sacchetto di depliant e una gran confusione in testa. Poteva andar bene per quelli della mia generazione, forse: siate davvero audaci, come esige la vostra età! Non perdete nulla, acquistate in amici, affetti, esperienze di vita, sicurezza in voi stessi.

Un abbraccio.

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